Ristrutturare un locale commerciale oltre che un’attività volta ad apportare miglioramenti all’edificio o maggiori risparmi energetici può contribuire ad attrarre maggior clientela in quanto. Il rinnovamento degli ambienti ha sicuramente un certo appeal per coloro che nutrono degli interessi nei confronti delle prestazioni che riceveranno presso il locale ristrutturato.
Ristrutturazioni dei locali commerciali realizzati su immobili residenziali
I locali commerciali (Negozi, uffici, capannoni industriali, magazzini) possono pertanto essere oggetto di esecuzione di lavori edili. A tal fine il proprietario potrà usufruire di agevolazioni fiscali.
Ci sono agevolazioni per ristrutturare locali adibiti ad uso commerciale?
il Governo ha da tempo introdotto una serie di misure volte a prevedere degli incentivi fiscali.qualora si intenda ristrutturare negozi, uffici o altri locali commerciali ma entro certi limiti.
Ristrutturare i locali commerciali può essere certamente conveniente. Risulta però essenziale condurre l’operazione facendosi supportare da professionisti che possano occuparsi dell’intero processo.
In base a quanto stabilito dalla normativa al riguardo, il bonus ristrutturazioni è ammesso per tutti gli interventi di ristrutturazione eseguiti su unità immobiliari a carattere residenziale. Si tratta di edifici riconducibili a categorie catastali dalla A1 alla A11, escludendo la A10 che comprende gli uffici.
Non ammessi dunque al bonus ristrutturazioni negozi, uffici, laboratori, industrie ecc.
Il bonus ristrutturazioni, come il Superbonus, è stato pensato per unità abitative o comunque appartenenti a imprenditori al di fuori dello svolgimento di un’arte o attività professionale. L’edificio non deve costituire bene strumentale dell’impresa.
Possibile invece usufruire dell’Ecobonus o Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Ecobonus
Qualora vengano messi in campo interventi finalizzati a conseguire il risparmio energetico (interventi per la sostituzione degli infissi o di impianti o la realizzazione di un cappotto termico ) si potrà fruire di una detrazione pari al 50% o 65%. L’aliquota varia in base alla tipologia di lavori eseguita che determina anche il differente tetto di spesa massima messo a disposizione. La normativa dell’Ecobonus afferma invece che si può beneficiare dell’incentivo per lavori eseguiti su unità immobiliari o su edifici o parti di essi a qualunque categoria catastale appartengano, anche se rurali, inclusi i beni immobili strumentali all’attività di impresa o professionale.
Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche
Il bonus barriere architettoniche è stato previsto inizialmente solo per le spese fatte nel 2022. Poi prorogato fino alle spese del 2025.
Si sostanzia in una detrazione fiscale del 75% riconosciuta a fronte di spese sostenute per lavori edili finalizzati all’eliminazione/superamento delle barriere architettoniche. Lo sgravio fiscale si spalma in 5 quote annuali di pari importo.
In riferimento alla Circolare n. 17/E del 2023 dell’Agenzia delle Entrate i lavori ammessi a questo beneficio fiscale sono per esempio:
- le spese relative a lavori di sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti)
- spese relative a lavori di rifacimento o adeguamento di impianti tecnologici come servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori, ecc.
Detto ciò, la norma dice che il bonus spetta per lavori fatti su “edifici esistenti”, senza alcun riferimento alla categoria catastale e alla tipologia di immobile, pertanto, spetta anche per lavori fatti sul locale commerciale.
Infine, chi si appresta a ristrutturare un locale commerciale situato in una zona a elevato rischio sismico e a eseguire lavori volti a migliorare l’efficienza antisismica dell’edificio, può beneficiare del Sismabonus, con una detrazione che può arrivare fino all’85% della spesa totale. È possibile farne richiesta fino al 31 dicembre 2024.