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Come risanare il proprio balcone

È sempre un piacere trascorrere del tempo sul terrazzo o sul balcone di casa, soprattutto in primavera o d’estate, quando le temperature più miti e gradevoli ce lo consentono. Ma balconi e terrazzi sono probabilmente, per le loro caratteristiche peculiari, tra i punti più delicati e potenzialmente critici di un edificio. Innanzitutto perché costituiscono un raccordo tra interno ed esterno e, dunque, sono esposti agli agenti atmosferici quali vento, pioggia, alte e basse temperature, che provocano deformazioni a carico dei materiali e che con il passare del tempo possono causare danni anche importanti.

Inoltre, la loro particolare conformazione li rende più fragili e delicati di altre parti dell’edificio, soprattutto laddove vi siano errori progettuali (anche piccoli) o difetti strutturali. I solai in aggetto dei balconi potrebbero, infine, subire danni a causa degli stress da sovraccarico oppure dell’attività sismica, se ci troviamo in un’area a rischio terremoti.

I principali segni di degrado dei balconi: quando e come intervenire

Non di rado si vedono balconi e aggetti con evidenti segni di degrado superficiale (crepe, pezzi di intonaco mancante, ruggine sui ferri dell’armatura scoperti) che potrebbero nascondere problemi più profondi e, in alcuni casi, perfino pericolosi per l’incolumità nostra e di coloro che vivono insieme a noi. È fondamentale, dunque, intervenire con tempestività, attraverso un intervento di ristrutturazione e rafforzamento della struttura.

Naturalmente quando ci si trova in simili circostanze è sempre opportuno rivolgersi a mani esperte, che sappiano diagnosticare il problema con competenza e risolverlo a regola d’arte. È sempre bene evitare il fai da te quando si tratta di ristrutturare casa (o, come nel nostro caso, di ristrutturare balconi), a meno che non si abbiano le giuste competenze per un intervento di questo tipo.

Non tutti i balconi sono uguali e, di conseguenza, non tutti i balconi presentano gli stessi problemi generati dall’usura del tempo, dall’azione delle intemperie o dagli stress da carico. In ogni caso, di seguito analizzeremo le problematiche più frequenti che possono presentarsi a carico di balconi e terrazzi e cercheremo di indicare le relative soluzioni.

Ristrutturare balconi in cemento armato

Spesso nei balconi in cemento armato si osservano danni significativi a carico dei frontalini e dei sottobalconi, oppure dei parapetti, in cui compaiono ampie zone senza intonaco e, talvolta, prive di interi strati di calcestruzzo. Ciò è particolarmente grave, perché il calcestruzzo mancante lascia scoperti i ferri dell’armatura che, esposti alle intemperie, finiscono col gonfiarsi e arrugginirsi. Inoltre, i pezzi di intonaco e calcestruzzo instabili possono cadere con il rischio di ferire i passanti. Dunque, non è il caso di trascurare questi segnali ed è indispensabile intervenire con tempestività.

Ma come si interviene in casi simili? La prima cosa da fare è cercare di capire quali sono le cause dell’indebolimento e del deterioramento della struttura. Spesso non è facile individuarle e per questo sarà necessario ricorrere all’aiuto di esperti nella ristrutturazione. Di seguito vedremo, punto per punto, come porre rimedio alle problematiche più frequenti che si incontrano durante la ristrutturazione dei balconi in cemento.

Com’è fatto un balcone in cemento armato e come affrontare i danni strutturali

Quando parliamo di balconi a sbalzo in cemento armato, ci riferiamo a strutture portanti costituite prevalentemente da travi in acciaio. La prima cosa da fare è dunque verificare che le travi (laddove siano scoperte) si presentino in buono stato e che non siano arrugginite. La ruggine è infatti particolarmente insidiosa perché a lungo andare indebolisce le travi, mettendo a rischio la stabilità della struttura. Pertanto bisogna intervenire piuttosto rapidamente rimuovendo la ruggine con una spazzola e proteggendo le parti esposte con composti antiruggine, procedendo in questo modo:

  • rimuovere tutte le parti di intonaco e calcestruzzo instabili o in via di distacco a ridosso delle armature e delle travi ossidate;
  • spazzolare energicamente i ferri ossidati per rimuovere la ruggine e lavare via tutti i residui;
  • trattare i ferri e l’acciaio delle travi con composti antiruggine;
  • ricoprire i ferri e le travi trattate con impasto di calcestruzzo (che deve essere precedentemente miscelato con acqua fino all’ottenimento di un composto liscio e omogeneo);
  • una volta asciugato, si può procedere alla finitura con malta o intonaco epossidico, capace di resistere all’azione degli agenti atmosferici.

Come intervenire sui danni superficiali nella ristrutturazione di un balcone in cemento armato

risanare il balconeSpesso i danni riportati dai balconi non riguardano le parti strutturali ma potrebbero essere limitati, per esempio, esclusivamente alle superfici dei parapetti in calcestruzzo. Anche in questo caso, pur non essendo coinvolta la struttura, è necessario intervenire con tempestività, per evitare che il danno si estenda e che si verifichino pericolosi distacchi. La modalità di intervento di ristrutturazione in caso di danni superficiali è la medesima decritta nel paragrafo precedente.

In fase di ristrutturazione è bene ricorrere a prodotti di finitura capaci di opporre un’elevata resistenza all’azione della pioggia, del sole e del vento, come l’intonaco epossidico che, a differenza dell’intonaco tradizionale, presenta una notevole durabilità. L’intonaco è infatti la pelle dell’edificio e deve essere mantenuto sempre in perfetta salute per evitare che si verifichino infiltrazioni di acqua che potrebbero intaccare gli elementi strutturali e comprometterne la tenuta. Una corretta manutenzione ordinaria, molto spesso, garantisce il buono stato di un edificio e scongiura la necessità di più complessi e costosi interventi di manutenzione straordinaria.

Ristrutturare un balcone: cosa fare quando il danno non è limitato

Finora abbiamo parlato di danni specifici e piuttosto limitati a carico dei balconi. Ma può capitare che la struttura di un balcone sia compromessa a tal punto da richiedere un intervento di ristrutturazione più importante e radicale.

In questo caso, la prima cosa da fare è la messa in sicurezza della struttura da parte di una ditta competente che valuterà anche la tipologia di intervento di ristrutturazione.
Certamente, in circostanze simili, sarà necessario procedere in maniera molto accurata, partendo dalla rimozione delle vecchie piastrelle che ci consentirà di intervenire sulla soletta dello sbalzo. Vediamo, con ordine, quali sono le possibili operazioni da compiere per una corretta ristrutturazione:

  • rimozione delle piastrelle e del sottofondo tramite trapano demolitore;
  • predisposizione di un sistema di tavole che delimitano il bordo dello sbalzo, che sarà riempito con malta;
  • ripristino del massetto, avendo cura di prevedere una lieve inclinazione (circa 4°) e di spianarlo con cura;
  • intervento sul sottobalcone, coprendo di calcestruzzo le parti degradate senza dimenticare di trattare gli eventuali ferri e travi scoperti;
  • impermeabilizzazione della soletta con uno strato di monocomponente dato in due mani ed eventualmente, se l’area è particolarmente estesa, tra l’una e l’altra inserire una rete di nylon che rende più coerente la superficie;
  • una volta che la soletta si sarà asciugata, si può procedere con la disposizione delle nuove piastrelle e degli elementi di finitura, avendo cura di prevedere dei giunti in grado di assorbire le deformazioni dei materiali derivanti dagli sbalzi di temperatura;
  • È necessario intervenire, inoltre, sulle parti strutturali e sui ferri dell’armatura secondo le modalità descritte nei paragrafi precedenti.

Quanto costa la ristrutturazione di un balcone e a chi affidarla?

La ristrutturazione di un balcone è un’operazione molto delicata, che deve essere affidata preferibilmente a mani esperte per evitare di incorrere in errori che, a lungo andare, riporterebbero il balcone in condizioni di degrado che, come abbiamo visto, potrebbero costituire un pericolo per i passanti o per coloro che ne fanno uso. Inoltre, non è da sottovalutare l’aspetto estetico. Un balcone è l’elemento a vista per eccellenza di un edificio. Un lavoro di ristrutturazione eseguito a regola d’arte è garanzia di durata ma anche di bellezza e gradevolezza estetica.

risanare il balcone come fareI costi relativi alla ristrutturazione di un balcone possono variare molto a seconda del tipo di intervento da effettuare. Naturalmente i prezzi saranno superiori se la ristrutturazione coinvolgerà gli elementi strutturali, mentre saranno notevolmente inferiori nel caso di interventi superficiali che riguardano ad esempio il ripristino dell’intonaco deteriorato (operazioni che devono essere compiute nell’ambito della normale manutenzione di un edificio).

Inoltre, spesso l’intervento di ristrutturazione non è limitato a un solo balcone, ma può coinvolgere più balconi di uno stesso edificio. Dunque, la valutazione di un preventivo e del prezzo complessivo dell’intervento deve necessariamente tenere in considerazione tutte queste variabili e dare risposta caso per caso alle singole necessità.

Oggi, grazie alla rete e alla facilità con cui è possibile entrare in contatto con ditte specializzate nelle ristrutturazione di edifici, è possibile richiedere dei preventivi online molto accurati che consentono di valutare la fattibilità di un intervento di ristrutturazione ed eventualmente di confrontare più preventivi per individuare quello che ci sembra più vantaggioso. Inutile sottolineare l’importanza, anche ai fini del risparmio, di affidarsi a ditte competenti e a esperti nella manutenzione e ristrutturazione di case, che possano eseguire un lavoro duraturo nel tempo e che, quindi, garantisca consistenti risparmi in prospettiva.

Come risanare il proprio balcone e renderlo sicuro grazie agli incentivi statali

Quando si tratta di ristrutturare casa, talvolta si tende a rimandare la decisione per timore di ritrovarsi ad affrontare spese eccessive che, in momenti di crisi come quello attuale, si ha difficoltà a sostenere. È anche vero però che con la incolumità propria e del prossimo non si scherza e che la messa in sicurezza degli edifici deve essere sempre considerata una priorità per tutti, soprattutto se la nostra casa è situata in zona sismica.

Proprio per questo il Governo ha prorogato anche per tutto il 2017 le detrazioni fiscali a favore di coloro che intraprenderanno interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici. Fino al 31 dicembre 2017 sarà dunque possibile ottenere sgravi IRPEF (fino all’85%, a seconda della tipologia di intervento effettuato) per interventi di recupero edilizio, di restauro, di manutenzione straordinaria e ordinaria (per le parti comuni degli edifici) di messa in sicurezza statica e di ristrutturazione completa o parziale di un edificio.

Importanti sgravi sono inoltre previsti anche per tutti gli interventi di ristrutturazione energetica, volti a ridurre l’impatto di un edificio e a incrementarne la sostenibilità ambientale. Inoltre, la Legge di Stabilità 2017 prevede anche un Sisma Bonus, opzione molto importante da tenere presente in tutte le aree a rischio sismico del nostro Paese.

Il Sisma Bonus rende disponibili, infatti, detrazioni IRPEF fino a un massimo dell’85% in caso di interventi di messa in sicurezza statica e strutturale di edifici a scopo abitativo o produttivo nelle aree ritenute a rischio terremoto. Investire in sicurezza non è mai un costo, ma senz’altro un guadagno per tutti.

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